" Tempo - Tempo vissuto, tempo dimenticato, tempo condiviso.
Che cosa infligge il tempo - polvere e disgregazione ?
I miei
ricordi mi aiutano a vivere il presente e io desidero che sopravvivano.
Sono prigioniera delle mie emozioni. Devi raccontare la tua storia
e poi devi dimenticarla. Dimentichi e perdoni. Questo ti rende
libera."
Tratto dall'orma bianca "L'audacia dell'età" Louise Bourgeois
SELEZIONE DI"ILLUSTRATI, La Rivista"per l'uscita dicembre.
Questa è l'illustrazione che la rivista ILLUSTRATIha selezionato per il numero di dicembre 2012.
“ D'ora in ora più selvatica. Lo so.
Da tanti anni divorata,
tagliata, ritagliata,i rami costretti a destra e a manca,
mi slanciai, fiorendo, minuti fiori bianchi
sopra gli steccati fisso in viso le persone
Mi guardano le api, mi ha preso in manto il vento
Forte e aspro è il mio gusto, rigogliose le mie fronde. Si acciglia la gente, se vede che metto ancora una radice “
Janet Frame
“Mi ricordo che quando avevo 13 anni leggevo i libri di Janet Frame distesa sul mio letto e ricordo l’impatto che ebbero su di me. C’erano molti passaggi poetici nel romanzo “Owls Do Cry” che erano molto tristi ed evocavano il mondo della follia… Mi ricordo anche di ciò che leggevo su Janet Frame, delle spiegazioni che erano state date sul suo modo di scrivere e che lo si collegava alla sua schizofrenia…
Io mi interessavo in generale ai personaggi trascurati, abbandonati, ai quali non si presta tanto interesse e ho apprezzato Janet proprio per questo. C’è sempre stato qualcosa che mi ha attratta nel raccontare storie di anti-eroi e nel vederne il loro aspetto eroico…Ciò che mi attira nella gente che ha dei problemi è il fatto che abbia un atteggiamento attivo nei confronti della vita. Sento qualcosa di straordinariamente tenero in questo sforzo umano, uno sforzo sincero e non cinico di tentare di capire l’esistenza… In “Un angelo alla mia tavola”, più che di follia, parlerei di ipersensibilità, di vulnerabilità…
Janet mi ha detto che non si sentiva sola, che il cielo, la natura erano delle presenze vive per lei e che si sentiva in rapporto intimo con loro. Ho quindi voluto mostrare che, nonostante tutto, non era infelice.” “Relativamente alla struttura narrativa, devo sottolineare che uno degli scopi del primo episodio del film era di rendere l’idea di come si sviluppa il ricordo. Volevo che i primi momenti fossero come piccole diapositive, semplici impressioni visive. Se torni indietro ai tuoi primissimi ricordi, non puoi mettere insieme una storia: sono immagini. Per questo volevo che il primo episodio costruisse la narrazione con scene molto brevi che diventano via via più lunghe, come accade con la memoria”.
Il 15 ottobre del
1905, compariva per la prima volta la striscia a fumetti di nome Little Nemo in Slumberland, Bubi nel Paese del Dormiveglia, sul New
York Herald ad opera di Winsor McCay,
disegnatore e fumettista.
Little Nemo, il
piccolo protagonista delle avventure più famose del disegnatore Winsor
McCay ogni
notte quando si addormentava viveva delle storie fantastiche nei suoi sogni, ma questa
volta, invece di entrare nel mondo dei sogni (Slumberland), viene catapultato nella terra di
Google (Googleland)
attraverso una botola nel pavimento.
La principessa Camille lo salverà e dopo
una serie di piccole avventure in Googleland (lo stesso fumetto è intitolato
Little Nemo in Googleland), si sveglia e cade dal letto.
Ogni sequenza corrisponde ad un ambiente diverso nella Terra di Google,
ciascuno caratterizzato da una lettera del nome Google. Una freccia verso il basso alla fine di
ogni disegno determina la fine di ogni sequenza.
In Italia Little Nemo, fu pubblicato dal Corriere dei Piccoli (la prima
rivista settimanale di fumetti dell’editoria italiana, pubblicata dal 1908 al
1995), col nome di Bubi, è un bambino di circa sei
anni, protagonista ogni notte di assurdi e surreali viaggi onirici nel
fantasioso mondo di Slumberland.
Prima Giornata Internazionale delle Bambine indetta
dall'Onu.
L'Onu, con
il sostegno dell'organizzazione umanitaria Plan
International, si impegna a riconoscere le sfide che le
bambine devono affrontare nel mondo.
"Nel mondo 39 milioni di ragazze tra gli 11 e i 15 anni - una bambina
su tre - non sono scolarizzate. Soggette a subire una doppia
discriminazione, di genere e di età, sono il gruppo più marginalizzato
nel mondo."
"Tutte
le mattine del mondo sono senza ritorno".Pascal Quignard
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