mercoledì 16 maggio 2012

Spaventapasseri

 

C'era un uomo di paglia
in un campo di grano
che passava i suoi giorni 
a guardare lontano.
e si diceva sempre:
"non capisco perché
gli uccelli vanno ovunque
tranne che vicino a me.
Mi piacerebbe molto
essere come loro
fare voli, cantare
fare il  loro lavoro".
Il vento lo sentì
e, per farlo contento
lo portò fra gli uccelli
in un solo momento;
ma quando li raggiunse
quelli andarono lontano
e si fermarono solo
giù, nel campo di grano.
L'uomo di paglia allora
si rivolse ancora al vento
e aveva nella voce
un profondo sgomento.
Così il vento sorrise
e, sussurrando piano, 
gli spiegava il motivo
di quel fatto così strano
e, sussurrando piano,
gli suggerì per soluzione
di cambiare la vita
diventando aquilone.

Giuseppe Pontremoli
( Ballata per tutto l'anno e altri canti)

giovedì 10 maggio 2012

Vassilissa

© ISABELLA CARMISCIANO All righths reserved
© ISABELLA CARMISCIANO All righths reserved 



Una bambina 
ha un fare gentile
con la bambola:
la madre... non altrettanto.

Abbas kiarostami
(Con il vento. Poesie)
Editrice il Castoro 



Vassilissa (fiaba russa)

C’era una volta, e una volta non c’era, una giovane madre che giaceva sul letto di morte, il volto bianco come le rose di cera della sacrestia della chiesa accanto. La figlioletta e il marito sedevano in fondo al letto di legno e pregavano Dio affinché la guidasse nell’aldilà.

La madre morente chiamò a sé Vassilissa e la piccola dagli stivaletti rossi e il grembiulino bianco s’inginocchiò accanto alla mamma.
“Ecco, questa bambina p per te, tesoro mio”, sussurrò la mamma, e da sotto le coperte tirò fuori una bambolina che come Vassilissa indossava stivaletti rossi, grembiulino bianco, gonna nera e corsetto ricamato di tanti colori.

“Sono le mie ultime parole, bambina mia”, disse la mamma. “Se ti perderai o avrai bisogno di aiuto, domanda a questa bambola che fare, e sarai assistita. Tieni la bambola sempre con te. Non parlarne a nessuno, e nutrila quando ha fame. Questa è la promessa di mie madre e la mia benedizione.” E il respiro le cadde nelle profondità del corpo, dove raccolse l’anima e sfuggì dalle labbra: la mamma era morta.

martedì 8 maggio 2012

Maurice Sendak

New York, 10 giugno 1928 – 8 maggio 2012 - ci ha lasciato Maurice Sendak.
Era uno dei più grandi e geniali illustratori al mondo e autore per l'infanzia. Un grande e generoso
artista. 
Per descriversi lui diceva "Non scrivo per i bambini. Non scrivo per gli adulti. Scrivo e basta."


Addio all'uomo Maurice.






"Once a little boy sent me a charming card with a little drawing on it. I loved it. I answer all my children’s letters — sometimes very hastily — but this one I lingered over. I sent him a card and I drew a picture of a Wild Thing on it. I wrote, “Dear Jim: I loved your card.” Then I got a letter back from his mother and she said, “Jim loved your card so much he ate it.” That to me was one of the highest compliments I’ve ever received. He didn’t care that it was an original Maurice Sendak drawing or anything. He saw it, he loved it, he ate it."
- Maurice Sendak -






Maurice Sendak ha vinto il prestigioso premio Caldecott per la letteratura per bambini, la medaglia del Newbery, il premio internazionale Hans Christian Andersen Award, il premio Astrid Lindgren Memorial Award e una National Medal of Arts.





 





Ecco alcuni  dei libri (troppo pochi) di Maurice Sendak tradotti in italiano:

Storie di Orsacchiotto
Minarik Holmelund Else; Sendak Maurice, 2009, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli










             

Il lupo ballerino ; Marshall James; Sendak Maurice, 2001, Babalibri


  Luca, la luna e il latte; SendaK Maurice, 2000, Babalibri


Nel paese dei mostri selvaggi; Sendak Maurice, 1999, Babalibri

venerdì 4 maggio 2012

"Nuvole bianche"





© ISABELLA CARMISCIANO All righths reserved





Compagnia Giovani Danzatori
Coreografia: Gisella Biondo
Musica: Ludovico Enaudi